In linea generale la produzione agricola, in base all’utilizzo dei fitofarmaci può essere definita:
-Convenzionale: se utilizza sistematicamente prodotti chimici di sintesi. È un’agricoltura di tipo intensivo,monocolturale.
-Guidata: se imposta su basi razionali l’impiego dei pesticidi.
-Integrata: se consiste in un insieme di misure biologiche,biotecnologiche
-Biologica: se vieta l’uso di prodotti chimici durante tutte le fasi di produzione, utilizzando invece sostanze non di sintesi, derivati vegetali e concimi organici.
-Individuare i terreni idonei, lontani da eventuali fonti di contaminazione (poli industriali, autostrade etc.)
-Convertire il suolo per un periodo di tempo che varia in base alle coltivazioni (in ogni caso non inferiore ai due anni).
-Coltivare biologicamente utilizzando esclusivamente come concime, sostanze organiche, residui di colture precedenti e il sovescio (sotterramento, dopo la raccolta della coltura principale, di piante che arricchiscono il terreno di composti organici, soprattutto di azoto). Al posto dei pesticidi si può ricorrere a macerati di piante officinali e insetticidi vegetali.
La certificazione biologica può riguardare anche quelli che sono alimenti di origine animale che trasformati. Nello specifico:
-Per gli alimenti di origine animale occorre scegliere e selezionare le razze, alimentare il bestiame con mangime non trattato chimicamente ed escludere totalmente l’uso di antibiotici, ormoni o altri stimolanti della crescita.
-Per i prodotti trasformati invece occorre trasformare e conservare i prodotti ricorrendo a metodi che non facciano uso di sostanze chimiche.
Il passaggio finale di questo lungo percorso consiste nel certificare l’appartenenza ai prodotti biologici tramite uno degli organismi preposti e legalmente riconosciuti. La certificazione di controllo a norma di legge deve essere riportata in etichetta e prevede ispezioni e verifiche da effettuarsi in tutte le fasi di produzione.
I prodotti biologici hanno registrato negli ultimi anni un continuo sviluppo e sono ampiamente impiegati nelle mense scolastiche per garantire una maggiore sicurezza della salute nell’età dell’accrescimento. La differenza qualitativa che spinge il consumatore verso questi alimenti non si deve però limitare alla sicurezza igienica e all’assenza di residui, ma deve basarsi anche su un maggior apporto nutrizionale, sulla validità organolettica e su un prezzo inferiore rispetto a quello attuale.
Molto interessante
Grazie mille per il feedback positivo